15 luglio 2016

Noi e loro, ovvero lasciatemi fuori dai vostri recinti.

Nei commenti intrisi di razzismo strisciante, di fiero disprezzo, di cupa ostilità che sto incontrando sempre più frequentemente quando si ha che fare con episodi i cui protagonisti sono – o meglio sembrano – “altro” rispetto a noi, per cultura, religione, colore della pelle, mi imbatto nell’uso sempre più ostentato dei due pronomi personali “noi” e “loro”. Come se si avvertisse l’esigenza di erigere subito una barriera, un muro per separare noi, appunto, i buoni, i popoli civili, da loro, gli altri, i cattivi, quelli che vogliono minare alla radice la nostra cultura e la nostra civiltà. Una semplificazione banale e sostanzialmente sciocca che non tiene conto della complessità del mondo in cui viviamo, ma che dà la misura degli enormi pregiudizi di cui siamo vittime. Noi chi siamo? Loro chi sono? Noi occidentali? E dove comincia e dove finisce l’occidente? Qualcuno è in grado di disegnarne i confini in modo univoco? Noi bianchi? Ma quanto bianchi? Perché forse non ci siamo accorti di quanto ci siamo imbastarditi negli ultimi due secoli. Noi cattolici? O noi protestanti? O noi monoteisti, per poi magari scoprire che anche l’Islam è monoteista. E poi ci sono occidentali neri. E europei musulmani. Gli ebrei dove li vogliamo mettere? In fondo non più tardi di 70 anni fa qualcuno (bianco, cattolico ed europeo) ha pensato bene che andassero sterminati. E gli zingari? Non sono forse europei, spesso cattolici e sostanzialmente bianchi. Magari non troppo bianchi, ma neanche i calabresi sono troppo bianchi. Vogliamo iscriverli alla categoria “loro”? E i figli di immigrati del sud o dell’est del mondo da che parte della barricata li vogliamo mettere: di qua o di là? Tipo, per fare un esempio, Steve Jobs, di origini siriane l’avremmo messo di là? E El Shaarawy, l’attaccante della nazionale, di origini egiziane? Vogliamo fare un’eccezione per quelli che hanno i soldi? Ci rendiamo conto di quanto sia idiota questo grossolano tentativo di dividere il mondo in categorie? I criminali, i ladri e i delinquenti non hanno una particolare matrice genetica o religiosa e per quelli bisogna solo attrezzarsi con gli ordinari strumenti della giustizia. Per ridurre l’escalation del terrorismo, bisognerebbe, tanto per cominciare, smettere di praticarlo (il terrorismo), perché quando ti metti a bombardare città e villaggi e a massacrare popolazioni civili inermi, donne e bambini compresi, puoi anche chiamarla “esportazione di democrazia”, ma potrebbe essere percepita come terrorismo (del resto chi la subisce è, per l’appunto, terrorizzato) e chi la subisce potrebbe non prenderla troppo bene (nel senso che magari, almeno un po’, si incazza). Poi ognuno il terrorismo lo fa come può, qualcuno con gli F35, qualcun altro si arrangia alla bell’e meglio. Bisognerebbe imparare a riconoscere l’orrore sempre e comunque. Nient’altro. Chi pensa che esista un “noi” e un “loro” farebbe bene a mettere un asterisco in apice che rimandi alla specificazione “tranne Tullio”: lasciatemi fuori dai vostri recinti, grazie.

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