22 gennaio 2015

L'ultimo sorriso

C’è sempre bisogno di qualcosa a cui aggrapparsi. Nel mare di dolore, di rimorsi e di rimpianti. Tra i sensi di colpa per una frase non detta, un abbraccio non dato, delle scuse mancate, c’è bisogno di un appiglio, un sostegno, una conforto. Quell'ancora di salvezza per me è il tuo sorriso – forse il tuo ultimo sorriso – in quel letto di ospedale. Eri confusa e spaurita come una bimba e quando mi hai visto ti sei illuminata e mi hai sorriso e abbracciato.Ti sei girata verso il medico e gli hai detto – con un orgoglio che ancora fatico a spiegarmi – “E’ mio figlio, lo vede?, è proprio mio figlio”. Il giorno dopo è iniziato il sonno che, dopo una settimana, ti ha portato via. Sono venuto tutti i giorni a guardarti dormire, come facevi tu – anche per ore - con i tuoi nipoti quando erano piccoli. Ho un debito con te. Ed è la mia vita. Una vita bella, intensa e felice, soprattutto grazie a te. E l’unica cosa che posso fare per onorare il tuo dono è di viverla al meglio anche adesso che tu non ci sei più. Senza smettere di pensarti, senza smettere di amarti. Ti porteremo al Magra per il tuo compleanno.  Ciao, mamma.

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