20 settembre 2012

Oltre la leggenda (e ben oltre il ridicolo)


E’ uno scherzo. Dai, non è vero. Ti dico di sì. Non ci credo. Ti mando la risposta. Ok, manda… Nooo… Era vero per davvero. Il nostro sindaco, lo stesso che dobbiamo ringraziare per i milioni di euro che stiamo spendendo per il pasticcio dei depuratori, lo stesso che ha invitato la cittadinanza a contenere i propri bisognini, lo stesso che – proprio nel consiglio comunale di domani – salasserà i cittadini per ripianare i debiti che la sua pessima gestione sta facendo accumulare. Proprio lui, ormai lanciato nella difficilissima impresa di battere Giordani nella disciplina olimpica della comicità involontaria, il nostro sindaco, al secolo Alfredo Galli, ha deciso di negare la possibilità di riprendere la seduta consiliare. Ci avevano già provato, in passato. Anche in quella circostanza si erano resi sufficientemente ridicoli con l’ottimo Giorgio Scaccia – probabilmente proprio per questo promosso vicesindaco – che pontificava con la sua megalitica inconsistenza sulla presunta violazione della legge sulla privacy. Per una seduta consiliare, pubblica per definizione. E qui si dovrebbe tornare sulla granitica convinzione dei nostri amministratori di avere trasformato in privato ciò che è – o dovrebbe essere – pubblico. Fatto sta che Galli ha vergato tre ammirevoli righe in cui attribuisce la responsabilità della decisione al segretario (non si sa mai). Pensavamo che il precedente segretario fosse sin troppo disponibile a trovare il modo per avallare le ubbie dei potenti, ma sembra che anche in questo caso lo zelo profuso potrebbe portarci ad assistere ad un sorpasso. La cosa più esilarante è la norma citata a supporto di una proibizione degna della parte più cupa del ventennio: lo statuto dei lavoratori. Sì. Proprio lui. Uno statuto che si sta cercando di difendere con le unghie e con i denti dai continui assalti tesi a ridurre i diritti dei lavoratori e che adesso viene brandito addirittura col fine di negare un diritto. Ossia il diritto di tutti i cittadini di conoscere quello che succede in consiglio comunale e che Alfredo Galli e compagnia cantante (o meglio, anzi peggio, silente) stanno cercando di fare a spese dei cittadini. Compresa la stangata sull’IMU. Riaffiora con forza l’ipotesi che il consiglio si terrà in uno scantinato. Lì non prendono neanche i cellulari.

1 commento:

  1. Tullio, meglio di Zelig, di Ciccio e Franco, Gianni e Pinotto. Addirittura, meglio di Gigione e Donatello. Che meraviglia, roba da prima televisiva. Anzi no, le immagini non possono passare. Che goduria!!!! è vero che ci purgano con l'IMU, ma vuoi mettere le risate per la comicità? Ridicoli all'inverosimile.
    Maurizio Spezzano

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