14 settembre 2012

Bilancio comunale? Attendere prego...


Il solo fatto che il termine per la presentazione del bilancio preventivo degli enti locali venga fatto slittare in continuazione mi sembra un segnale di scarsa serietà da parte del Governo centrale. Abbiamo una legge dello Stato che stabilisce, correttamente, che il bilancio preventivo di un ente locale (se si chiama “preventivo” una ragione ci sarà…) deve essere predisposto e approvato prima dell’inizio del suo esercizio, ossia entro il 31 dicembre dell’anno precedente. Esattamente come succede al bilancio dello Stato, la cui approvazione avviene sempre entro il 31 dicembre. E quando questo non succede – ma sono più di vent’anni che non si verifica – si è costretti a ricorrere all’esercizio provvisorio. Ebbene, gran parte dei comuni, sfruttando le deroghe, fa almeno quattro mesi di esercizio provvisorio. Poi, grazie alle deroghe successive, si riesce ad andare ben oltre. Quest’anno i limiti sono stati superati tutti e, di deroga in deroga, si è arrivati a poter presentare il bilancio preventivo entro il 31 ottobre. Ovviamente un comune guidato da amministratori responsabili non prenderebbe neppure in considerazione questa opportunità. Un comune serio il bilancio lo approva il prima possibile, nel rispetto della legge e in applicazione del principio della trasparenza. Un comune serio… E Labico? Labico, a quanto ci risulta, non ha nessuna fretta di portare il bilancio in consiglio. Per un paio di ragioni. La prima è che i nostri amministratori applicano con assoluto rigore il vecchio adagio “Non fare oggi quello che puoi rimandare a domani”. In principio il precetto non era esattamente così, ma questa è la loro reinterpretazione. La seconda ragione è che non sanno proprio come far quadrare i conti, soprattutto dopo la simpatica vicenda dei depuratori.
immagine presa in prestito dal sito progettoperferrara.org
Il paradosso è che, se avessero approvato il bilancio 2012 in tempi normali, avrebbero avuto un po’ più di tempo per individuare delle soluzioni. Invece, complice la concomitante tornata elettorale, hanno preferito rinviare a dopo l’insediamento ogni decisione di tipo contabile.
La cosa divertente è che - dati i tempi - potrebbero approvare in contemporanea bilancio preventivo e assestamento, visto che i termini ormai sono quasi coincidenti e che avrebbe poco senso rivedere i conti dopo una o due settimane. Tanto vale fare tutto insieme. Anzi, magari potrebbero sperare in un’ulteriore deroga e approvare tutto col consuntivo.
Nel frattempo tutte le domande che abbiamo posto ai nostri amministratori sono rimaste senza risposta. Sembra quasi che non si rendano conto della gravità della situazione. Anzi, si comportano come se si trattasse di una disgrazia piovuta dal cielo, della quale loro – poverini – non hanno alcuna responsabilità. In attesa che il sindaco – che sembra sia in vacanza a godersi il meritato riposo – si degni di convocare nuovamente il consiglio comunale, noi cittadini faremo ripartire la nostra battaglia per chiedere che a pagare il disastro dei depuratori siano chi l’ha causato e non chi, come la cittadinanza, ne sta solamente subendo le conseguenze.


Tullio Berlenghi

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