29 giugno 2012

L'estate labicana non delude mai


Partiamo da un dato di fatto. Se si eccettuano le politiche di impulso all’espansione edilizia, la maggioranza labicana è, di norma, priva di ogni spunto propositivo. Le poche, rare e malfatte iniziative traggono la loro forza da critiche e lamentele da parte dell’opposizione o dei cittadini. Con questi presupposti ogni tanto si asfalta una strada, si organizza un evento, si avviano campagne di pulizia del paese. Sempre senza convinzione, in modo trasandato e approssimativo, giusto per poter dire: “ci avevamo pensato, l’abbiamo fatto, lo stiamo facendo”.
L’estate labicana è uno dei terreni di scontro delle polemiche locali. Da una parte c’è chi lamenta – fatta salva la settimana di S. Rocco – l’assenza, pressoché totale, di iniziative e proposte durante tutto l’arco estivo. Dall’altra c’è un’amministrazione che non ha né voglia, né idee, ma si trova costretta a scrivere un programma su un manifesto e ad organizzare qualcosa, giusto per non essere attaccabile. L’idea è quella di sfruttare il lavoro degli altri – le associazioni socio-culturali locali – a cui delegare l’impegno e la fatica, per poi attribuirsi meriti e visibilità. In questo modo, tra l’altro, si ottiene anche il non indifferente vantaggio di esercitare un “controllo” sulle associazioni. Quelle non sufficientemente allineate, se proprio vogliono partecipare, devono starsene a margine e non disturbare il manovratore.
Con queste premesse si è svolta la prima iniziativa estiva, una splendida due giorni organizzata, come ogni anno, dall’associazione “Banda Larga” e per la cui buona riuscita sono serviti il lavoro e la passione delle moltissime persone che, a titolo volontario, hanno costruito, pezzo per pezzo, un bel programma, che ha coinvolto – tra giochi e spettacoli – tantissime, persone. Soprattutto giovani e giovanissimi. I cerchi si sono rivelati il posto adatto per l’iniziativa e la nuova gestione del locale, finalmente frutto di una corretta procedura di affidamento, si sta rivelando un’ottima partnership per riscattare finalmente una parte del paese che era stata lasciata in completo abbandono. Bisognerebbe anche ricordarsi che se non ci fossimo stati noi, con le nostre interrogazioni e con i nostri TG LOV (quello dei cerchi è stato il primo in assoluto, oltre due anni fa), probabilmente i cerchi sarebbero ancora nel triste stato di degrado e sporcizia che molti ricordano.
L’unica anomalia è stata la decisione, da parte dell’amministrazione, di organizzare in contemporanea un’iniziativa a Palazzo Giuliani, con uno spettacolo teatrale preceduto dalla proiezione della partita (mentre ai cerchi, sempre grazie alle associazioni, erano stati installati ben due maxischermi). E’ strano che in un paese così avaro di iniziative, soprattutto da parte dei nostri amministratori, non si scelga di distribuire l’“offerta” culturale su più giorni. Escludendo che si tratti – come spesso capita – del solito pressapochismo, si può ipotizzare che la maggioranza, , pur avendo cercato di appropriarsi – almeno nella forma - della festa in piazza, l’abbia sentita comunque distante ed estranea al punto tale da averne preferita una più facilmente riconoscibile come “propria”. Ancora una volta, come già era capitato per la celeberrima “cena di gala” durante la sagra delle nocciole, un modo per costruire un muro tra la casta politica locale – nei piani alti dell’elegante palazzo Giuliani - e la cittadinanza, un po’ più a valle, nella più popolare cornice dei cerchi. Ancora una volta non è stato difficile fare la mia scelta e tra il palazzo e la piazza ho scelto la piazza, l’agorà, proprio come il nostro giornale.

Nessun commento:

Posta un commento

Alle colonne d'Ercole

Alle colonne d'Ercole
La mia ultima avventura