6 giugno 2012

Interrogazione malfunzionamento fogne


Al Sindaco del comune di Labico
All’assessore ai lavori pubblici




Oggetto: fuoriuscita liquami fognari in zona residenziale.


In data 24 febbraio 2004 veniva segnalato al Sindaco del comune di Labico, al comando della polizia municipale e alla ASL RMG, la fuoriuscita, durante i momenti di maggiore intensità delle precipitazioni atmosferiche, di liquami dal tombino della rete fognaria delle acque scure;
con tutta probabilità il problema derivava dalla presenza di due concause, la prima era il convogliamento delle acque chiare meteoriche nelle rete fognaria (in assenza o non completezza di una rete autonoma), la seconda – quella “scatenante” – un intervento di modifica delle condutture che potrebbe aver creato una sorta di impedimento al regolare deflusso delle acque;
nel periodo in cui era stata fatta la segnalazione nella zona c’era un cantiere edile abbandonato, ma l’amministrazione non è mai intervenuta. In seguito sono iniziati i lavori di realizzazione di due immobili e il costruttore e il direttore dei lavori, visto il problema, hanno ritenuto di sigillare il tombino con dei blocchi di cemento per impedirne il deflusso delle acque;
La situazione così modificata, di dubbia legittimità ad avviso dell’interrogante, aveva portato alla fuoriuscita delle acque reflue da un tombino situato nel giardino dell’abitazione confinante, con conseguente allagamento del garage con i liquami fognari; la questione è stata prontamente segnalata al Sindaco, ai vigili urbani, all’ufficio tecnico, ai carabinieri ed alla ASL; il Sindaco aveva dichiarato che sarebbe intervenuto, anche con un’ordinanza per lo sganciamento dei discendenti; nulla però è stato fatto e, appena due giorni dopo l’episodio, era stata permessa la completa asfaltatura del piazzale del cantiere e relativa impermeabilizzazione del suolo;
nel frattempo, pur in assenza dell’agibilità e in una situazione così incerta sotto il profilo sanitario, l’amministrazione aveva permesso che gli appartamenti fossero utilizzati come abitazione;
con la pioggia intensa del 24 maggio 2010 il problema si era verificato di nuovo e dal medesimo tombino era uscita un’enorme quantità di liquami che aveva completamente invaso alcuni garage, con disagi e danni economici; ancora una volta, erano stati tempestivamente avvisati i vigili che avevano redatto un verbale della situazione;
nei giorni erano stati effettuati alcuni sopralluoghi da parte dei tecnici del comune e da parte del personale della ditta Cretaro, i quali hanno deciso di montare – a spese della collettività - una valvola nel tombino di chi, senza alcuna responsabilità, aveva subito i danni causati dal mancato rispetto delle regole da parte di alcuni e dai mancati controlli da parte dell’amministrazione; a quanto risulta non si volle ripristinare il vecchio tracciato dell’impianto fognario perché, a detta sempre del responsabile della ditta, i lavori della pavimentazione del cantiere erano ormai terminati;
sembra inoltre che il pozzetto di ispezione situato nel cantiere non sia più ispezionabile, poiché, come detto dianzi, esso è stato indebitamente ed illecitamente sigillato proprio per impedire la fuoriuscita dei liquami;
in una precedente interrogazione era stata segnalata la problematica e, nella risposta, il sindaco si impegnò ad affrontare e risolvere il problema nel giro di poco tempo;
l’opposizione consiliare chiese anche di avere un quadro dettagliato della rete fognaria del paese per valutare quali potessero essere le criticità e le eventuali linee di intervento;
appare superfluo sottolineare che l’amministrazione ha disatteso gli impegni assunti in consiglio comunale e si è guardata bene dal redigere e rendere conoscibile la mappa della rete fognaria;
sabato 26 maggio 2012, lo stesso giorno dell’insediamento del nuovo consiglio comunale si è verificata una nuova abbondante pioggia che ha provocato i medesimi danni e disagi del passato, allagando con acque sporche e maleodoranti i garage degli immobili di via Roma 31A e 33,


Si ritiene opportuno sottolineare l’elevato rischio che le improprie sollecitazioni a cui sono state sottoposte in questi anni le condutture potrebbero aver causato danni tali da provocare, anche in condizioni di normale funzionamento, la dispersione nel terreno dei liquami, con il rischio di creare problemi di carattere sanitario. Una circostanziata ricostruzione della situazione, che si protrae dal 2004, senza che nessuno abbia affrontato realmente il problema la si trova nell’allegata segnalazione che Tullio Berlenghi – all’epoca consigliere comunale - aveva portato ad ottobre scorso al Comando dei Carabinieri di Labico, ma che il comandante aveva ritenuto di non dover accogliere. Si allegano altresì i verbali degli interventi dei vigili urbani dell’ottobre 2011 e del 26 maggio u.s., nonché alcune foto dei danni causati dalla fuoriuscita dei liquami.


quali misure intenda adottare l’amministrazione per assicurare il rispetto delle norme di carattere igienico-sanitario e ambientale e per valutare eventuali responsabilità di carattere amministrativo;
a che titolo la ditta incaricata giudichi che non si debba intervenire nei confronti di chi ha illecitamente alterato il corso della conduttura fognaria;
se non ritenga che tutti i tombini della rete fognaria debbano essere ispezionabili e se non si crei un pericoloso precedente nel tollerare che qualcuno si arroghi il diritto di sigillare i tombini situati all’interno del proprio terreno;
se la mancanza di volontà di intervenire nei confronti di chi ha creato il problema non dipenda dal fatto che il direttore dei lavori del cantiere dove si è registrato l’abuso è il fratello del vicesindaco e assessore ai lavori pubblici.

Nessun commento:

Posta un commento

Alle colonne d'Ercole

Alle colonne d'Ercole
La mia ultima avventura