30 aprile 2012

Curatori fallimentari cercansi



A pochi giorni dal voto arriva l’Agorà numero 7. Siamo l’unica lista che non si limita a fare propaganda, ma che cerca di fare anche informazione ed approfondimento. Noi non abbiamo un finto giornalino informativo pagato con i soldi dell’amministrazione pubblica, né abbiamo le risorse economiche (la cui consistente presenza dovrebbe destare qualche perplessità…) per costose brochure patinate infarcite di ambiziosi slogan. Noi abbiamo dalla nostra soprattutto il nostro lavoro degli ultimi cinque anni, la nostra coerente determinazione a proseguire un progetto di vera alternativa all’attuale maggioranza, la nostra capacità di raccontare a chi ha voglia di essere informato la vita amministrativa del nostro paese. Lo stiamo facendo incessantemente da cinque anni. E, negli ultimi due, la nostra informazione si è arricchita di un’informazione video sul web (il “TG LOV”, www.vimeo.com/labico) che sta avendo uno straordinario successo. E, non a caso, siamo stati i primi ad occuparci dell’ultima vicenda di cui è responsabile l’amministrazione uscente: il sequestro dei depuratori. Una vicenda che è stata gestita con la medesima approssimazione con cui questa classe politica sta governando il paese da trent’anni, magari con qualche cambio di equilibri tra maggioranza ed opposizione, ma con una preoccupante sintonia sulle scelte più devastanti per il paese, in particolare quelle urbanistiche. Non è un caso che si sappia ben poco su quello che sta succedendo e la nostra unica fonte di informazioni sono proprio le deliranti dichiarazioni del sindaco, che – pur dovendone riconoscere la piena responsabilità sul piano giuridico – ha tutta l’aria di essere costretto a fare da capro espiatorio per colpe che non possono essere certo interamente sue. Il problema di fogne e depurazione esiste da almeno dieci anni e c’è chi – come noi – lo sta segnalando da tempo. Non mi pare che Giordani abbia amministrato in solitudine il paese negli ultimi vent’anni, ossia da quando è partita la variante al piano regolatore che ha consentito di triplicare la popolazione e che – se ci fosse stata un’amministrazione responsabile – avrebbe dovuto essere accompagnata dall’adeguamento di tutti i servizi (marciapiedi, parcheggi, strade, illuminazione, scuole, approvvigionamento idrico, fogne, impianti di depurazione). Cosa che non è avvenuta in maniera soddisfacente in nessuno di questi ambiti. Eppure c’è chi ha avuto il coraggio di proporre e adottare un’ulteriore variante per un nuovo raddoppio della popolazione. Noi siamo l’unica lista che non ha, al suo interno, sostenitori di questa politica sviluppista e suicida. Siamo consapevoli, d’altro canto, che – alla luce di quanto sta succedendo – non sarà facile avviare il già difficile lavoro di “rinascita” (sociale, culturale, urbanistica) di un paese sfruttato per interesse e dimenticato dalla politica. Sappiamo bene che a Labico serve un curatore fallimentare che amministri l’elevato rischio che si arrivi al dissesto finanziario. Una prospettiva drammatica, perché un paese reso immobile da speculazioni e interessi potrebbe pagare un prezzo altissimo a causa di chi ha governato in questi ultimi decenni. Un prezzo troppo alto per l’unica colpa di avere riposto la propria fiducia nelle persone sbagliate. Noi – da amministratori o da cittadini, non importa – ci costituiremo parte civile nei confronti di chi ha la responsabilità non solo giuridica, ma anche morale, di questa pesante eredità.
Eppure in questa contesa elettorale ci sono tutti, ma proprio tutti, coloro i quali hanno determinato questa situazione. Si sono un po’ rimescolati, ma sono tutti lì, a proporsi come i risolutori dei problemi che loro stessi hanno causato. E’ come se tutti noi fossimo su un autobus senza freni lanciato a folle velocità in una discesa e, a contendersi il posto di guida, ci fossero le stesse persone che ci hanno portato in una così poco piacevole situazione. Il primo istinto sarebbe quello di lanciarli dal finestrino. Probabilmente non risolverebbe il problema, ma all’interno dell’autobus si respirerebbe subito un altro clima. Ma, niente niente, qualcuno ha aperto il finestrino?

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