Onore al merito. Il primo fine
umorista a sfruttare l’argomento era stato Giorgio Scaccia , colui
che, per la cronaca, sedeva nei banchi dell’opposizione quando Nello era
assessore nella giunta guidata da Alfredo Galli. Scaccia fu autore di una
memorabile battuta in replica alla nostra richiesta sul motivo per cui – ad
avviso della sua maggioranza – non era possibile fare registrazioni (audio o
video) dei consigli comunali. “Per la legge sulla privacy”. Fu la sua esilarante
risposta. Pochi secondi dopo le risate si sentivano dalla Casilina e un paio di
camionisti si fermarono per capire cosa stesse succedendo. Qualcuno dei
presenti, con le lacrime agli occhi, riferì l’ineguagliabile trovata comica. Si
narra che, ancora adesso, la battuta si diffonda attraverso le onde radio dei
baracchini degli autotrasportatori.
Ovviamente se una cosa funziona,
merita di essere riutilizzata, rielaborata, riciclata (termine ambivalente, ma
in questo caso la connotazione è positiva). E a farlo ci ha pensato proprio
Nello, il quale è responsabile (in solido) di aver negato gli elenchi dei partecipanti alle
primarie a chi, guarda caso, a quelle primarie aveva concorso. Non entro
neppure nel merito delle patetiche motivazioni addotte per giustificare questo
comportamento. Prendo atto, però, di un paio di questioni. Qualora ce ne fosse
bisogno, questo episodio ha dimostrato che Nello sia convinto di essere
diventato il padrone di un progetto politico. Padrone al punto tale da poterlo
persino snaturare e fare le scelte che vuole, senza considerare chi, quel
progetto, l’ha fondato, promosso e costruito. La seconda questione riguarda due
elementi fondamentali in quella che sarebbe dovuta essere l’alternativa (anche
nel modo di fare politica): fiducia reciproca e clima sereno e accogliente.
Purtroppo mancano entrambi e non ci sono né la voglia né l’intenzione di
recuperarli. Anzi la sensazione è che i “nostalgici” del progetto originale
siano considerati un intralcio per la nuova rotta disegnata da Nello, più
pragmatica, più realista, più concorrenziale sui temi forti
dell’amministrazione. Perché – e questo
sarà il mantra delle prossime settimane – quello che conta è vincere. Gli
ideali e i principi sono un’altra cosa e, come le parole, se li porta via il
vento. Non quello del cambiamento. Quello della restaurazione.
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