30 marzo 2012

In carrozza, si parte


Comincia una nuova avventura. Si lasciano alle spalle problemi ed errori – e ne abbiamo fatto più di qualcuno – e si parte per una nuova campagna elettorale. Il clima è positivo, molte persone ci conoscono e conoscono il lavoro che abbiamo fatto come opposizione in questi cinque anni. Un’opposizione dura e determinata là dove erano in gioco ingiustizie, violazioni di diritti, abusi di potere e saccheggio del territorio, ma disponibile a collaborare quando si trattava di migliorare interventi e proposte a favore del paese e dei cittadini. Spesso la nostra collaborazione non era gradita, ma qualche volta non si è potuto fare a meno di prendere in considerazione proposte concrete e frutto di studio e di impegno. Pur nello scontro – talvolta feroce – che ha spesso caratterizzato i rapporti con la maggioranza, siamo riusciti a guadagnare il rispetto – e qualche volta, forse, la stima – dei nostri avversari politici. La nostra continua pressione ha permesso di raggiungere qualche piccolo risultato e, ad esempio, siamo riusciti ad imporre modalità di gestione della macchina amministrativa che tutelassero maggiormente l’interesse pubblico. Dopo aver assistito a discutibili procedure d’appalto per opere pubbliche, in cui le ultima priorità erano il risparmio dei soldi pubblici e la qualità degli interventi, anche per quanto riguarda bandi ed appalti c’è stato un piccolo cambio di rotta: più trasparenza, correttezza delle procedure, vantaggi tangibili per l’amministrazione (e, quindi, per tutti noi). Purtroppo solo alla fine della legislatura siamo riusciti ad aprire una breccia anche nel settore più controverso dell’amministrazione: quello dell’urbanistica, il più esposto ad appetiti ed interessi. Il consiglio comunale ha istituito una commissione speciale sull’urbanistica che, con la guida di Maurizio Spezzano, ha iniziato ad affrontare – tra le altre cose - i tanti problemi delle lottizzazioni, causati da costruttori senza scrupoli e da un’amministrazione incapace di assolvere al proprio ruolo. Convenzioni scadute, fideiussioni scomparse, certificati di agibilità fantasma. Il panorama delle magagne edilizie ed urbanistiche labicane è tanto ricco quanto desolante. Ovviamente ci sarà molto da lavorare per riportare tutto alla regolarità, ma il lavoro è stato instradato e, se anche nella prossima consiliatura ci sarà lo stesso senso di responsabilità nei confronti dei cittadini, potremmo riuscire a regolarizzare la maggior parte delle situazioni, togliendo ai tanti labicani, vecchi e nuovi, che si sono avventurati nell’acquisto di una casa nel nostro comune, quello sgradevole senso di precarietà a cui sono stati costretti per troppi anni. E questa è una delle ragioni che ci spinge a continuare la nostra azione politica: la consapevolezza che questo paese ha bisogno di amministratori slegati da interessi economici e che vedano la politica come servizio e non come opportunità di carriera. “Costretti a fare politica” era stato l’azzeccato e riepilogativo titolo di un articolo di Stefano Simonelli di qualche anno fa. In attesa di tempi (e amministratori) migliori di questi, siamo ancora in prima linea.

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