12 gennaio 2011

La strategia intimidatoria


“Non si fa politica nelle aule giudiziarie”. Era questo – se non ricordo male – il diffuso convincimento dell’attuale maggioranza. Esprimevano questo pensiero quando gli esponenti dell’opposizione – in assenza di chiarimenti su vicende poco chiare e non sufficientemente chiarite da chi di dovere – decidevano (peraltro senza denunciare nessuno) di chiedere alla magistratura di verificare la correttezza delle procedure seguite.
Poi, ad un certo punto, quelli della maggioranza hanno cambiato idea. E adesso – visto che il disimpegno verso il ruolo di amministratori concede loro molto tempo libero – hanno deciso di trascorrere le loro giornate tra studi legali e tribunali alla ricerca di un qualche cavillo giudiziario che induca l’opposizione a più miti consigli. Credo che non siano così ingenui da pensare di ottenere davvero “condanne esemplari”, visto che sono stati costretti a ricorrere a fattispecie piuttosto deboli sul profilo della responsabilità penale (la prima volta stampa clandestina e ora diffamazione), però il meccanismo dell’intimidazione potrebbe sempre funzionare. Ed è per questo che, insieme ad una querela mai arrivata, il vicesindaco Alfredo Galli ha pensato bene di citarmi in un giudizio civile perché – a suo avviso – alcuni miei articoli sarebbero lesivi del suo onore e della sua reputazione.  Per questa mia condotta “diffamatoria” Alfredo Galli chiede un risarcimento per un importo di 50mila euro.
Ho letto l’atto di citazione e l’ho trovato francamente piuttosto debole. Non entrerò nel merito in questa sede, visto che preferisco argomentare le mie ragioni direttamente in tribunale. Mi preme però fare qualche considerazione di carattere politico.
Non ho la sensazione che a Labico, negli ultimi vent’anni, vi sia mai stata una vera e propria opposizione. Ossia una coalizione politica che imposti la propria progettualità su un modo diverso di amministrare la cosa pubblica e di gestire e pianificare lo sviluppo urbanistico. Una politica fatta di trasparenza, di tutela dei cittadini, di promozione dei servizi alla collettività, di valorizzazione e tutela del territorio e che contrasti le clientele, le speculazioni, gli affarismi. A parte rare quanto lodevoli eccezioni, le opposizioni del passato non hanno mai brillato per affermare un’alterità effettiva al sistema di potere. Pensiamo – solo per fare un esempio - all’attuale, devastante, variante al piano regolatore, su cui abbiamo speso fiumi di inchiostro per denunciare quanto sia dannosa per i cittadini, a favore della quale hanno votato ben 3 dei quattro consiglieri della precedente sedicente opposizione. Quel genere di opposizione è il genere che è sempre piaciuto a Galli e Giordani. Un’opposizione di carta e sulla carta, che non crea problemi, non da fastidio, non critica.
Peccato che, adesso, c’è un’opposizione vera e concreta. Competente e determinata. Un’opposizione che in più di un’occasione ha messo all’angolo questa maggioranza. E un’opposizione così disturba, infastidisce, innervosisce. Per un’opposizione così, contro la quale il confronto in aula consiliare è sempre perdente, c’è bisogno di spostarsi in altre aule, quelle dei tribunali, sperando che l’atteggiamento intimidatorio funzioni e che si ritorni ad un’opposizione più, come dire, malleabile. Ho una cattiva notizia per Alfredo Galli: il tentativo di intimidazione non funziona e l’opposizione non intende cedere a pressioni e condizionamenti.

2 commenti:

  1. Tullio, secondo te, noi siamo tipi che si mettono paura perchè il vicesindaco chiede 50.000 Euro di risarcimento sulla verità? Ma mi faccia il piacere!
    La lotta continua e sarà sempre più dura perché mi sto convincendo, ogni giorno di più, che non bisogna fare sconti a costoro. Dobbiamo rompere la gabbia che tiene prigioniero l'intero paese, fatta di favoritismi agli amici e agli amici degli amici. Si sono sbagliati, più ci fanno arrabbiare e più diventiamo cattivi.
    L'epoca della connivenza è finita, si segue la strada dei diritti e del diritto.
    Maurizio Spezzano, consigliere denunciato e querelato.

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  2. Grazie Maurizio,
    in effetti hai ragione, ma la mossa mi sembra più dettata dalla disperazione che da una strategia sensata. Noi continueremo la nostra battaglia di trasparenza e legalità.

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