30 luglio 2010

Chi difende lo stato di diritto?


L’ultima volta che ho parlato di Fini in una mia nota è stato qualche anno fa e non sono stato troppo tenero. Per fortuna sono in pochi a leggere quello che scrivo. Giudicavo il comportamento dell’attuale terza carica dello Stato un po’ troppo remissivo nei confronti di Berlusconi e ironizzavo sulle durissime parole pronunciate nei confronti di Bossi e poi smentite dai fatti di una nuova alleanza elettorale. Sono abbastanza convinto che le mie considerazioni di allora fossero giustificate dal quadro politico, ma sono altrettanto convinto di dovermi ricredere su Gianfranco Fini, che ha dimostrato un’autonomia ed un’autorevolezza rare nella coalizione di cavalier serventi, che tanto piacciono al cavalier servito.
Non tesserò qui le lodi di Fini o di Granata (che, comunque, ha un’aria simpatica). Da antiberlusconiano convinto non credo nella politica dell’antiberlusconismo a tutti i costi e non credo che si possa arruolare la corrente finiana in una possibile grande alleanza contro il cavaliere. Penso che Fini rimanga un avversario politico. Continuo ad essere convinto che le posizioni della destra siano molto distanti dalle mie. Mi piacerebbe però avere come controparte politica “quel” tipo di destra. Una destra vera e che, come tale, dovrebbe essere dalla parte della giustizia e dei giudici. Una destra reale, che quando professa il liberismo lo fa  con convinzione, non tutelando i monopoli o gli oligopoli del sultano o dei suoi sodali. Una destra autentica, che quando parla di legalità, ritiene che i delinquenti vadano trattati come tali, anche e soprattutto se rubano miliardi, magari evadendo le tasse o truccando gli appalti. Una destra autorevole che, pur nelle differenze che la separano dalle mie idee, condivide e difende i valori fondanti del nostro ordinamento giuridico, a cominciare dalla Carta Costituzionale, vilipesa ignobilmente, per passare dalle Istituzioni – come parlamento e magistratura -, umiliate e offese, e per finire ai cittadini, presi volgarmente in giro. Senza contare l’informazione, una delle principali vittime del berlusconismo, cancellata completamente e sostituita da una rozza propaganda.
Fini continuerà ad essere “altro” da me e le mie idee continueranno ad essere profondamente diverse dalle sue. Però adesso credo di dovergli almeno un “grazie”, perché almeno in questi ultimi mesi, si è battuto per la difesa di uno stato di diritto faticosamente costruito oltre 60 anni fa e che adesso qualcuno sta cercando di scardinare.

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