11 aprile 2010

Gigliola Merusi alla commemorazione del capitano Aversa


 E' con grande piacere che pubblico sul mio blog il testo dell'intervento di Gigliola Merusi, presidente della sezione ANPI di Frascati e Grottaferrata, alla cerimonia di commemorazione del capitano Raffaele Aversa. Grazie a Gigliola Merusi per essere venuta a Labico a dare la propria testimonianza e per averci lasciato copia dell'intervento.

Ringrazio il Sindaco e la cittadinanza di Labico per aver voluto ricordare Raffaele Aversa con l'intitolazione del Piazzale della Stazione e l'apposizione di una lapide in sua memoria e di avere invitato l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia ad unirsi alla sua commemorazione.
Ho incontrato la prima volta il Capitano Raffaele Aversa al secondo piano di Via Tasso, al Museo della Resistenza, dove ora c'è una sua fotografia, perché qui soggiornò per due mesi di interrogatori nelle mani dei nazifascisti, ma non parlò e non denunciò.
Tutti sapete che Raffaele Aversa poi è stato fucilato il 24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine insieme ad altri resistenti, a civili inermi e altri cittadini romani altrettanto inermi ma con la grave colpa di essere ebrei: un eccidio di 335 persone fra cui anche ragazzi giovanissimi.
Il Capitano Raffaele Aversa, figlio di un sottoufficiale dei carabinieri ed ufficiale a sua volta nell'arma dei carabinieri, che già si era distinto nella campagna di Russia meritandosi una croce di guerra, in collegamento con il colonnello Cordero Lanza di Montezemolo, fu tra i più attivi nell'organizzare e coordinare gruppi di militari resistenti sulla piazza di Roma, per cui fu decorato di medaglia d'oro alla memoria.
I valori che hanno mosso Raffaele Aversa come tanti altri militari insieme a donne e uomini cittadini comuni a combattere contro il dispotismo e la barbarie sono i valori che ci hanno portato ad uno stato democratico suggellato dalla Costituzione della nostra Repubblica: democrazia, libertà. eguaglianza e solidarietà.
Questi valori sono ancora attuali e vanno difesi e trasmessi alle nuove generazioni anche con l'insegnamento della storia nelle scuole di ogni ordine e grado. La difesa della nostra costituzione ci deve far operare per mantenere una società umana, dove ogni persona abbia diritto ad una vita dignitosa, al lavoro, alla propria idealità e religiosità e cultura, ad essere completamente se stessa al di là di ogni razzismo: combattendo ogni forma di diseguaglianza, xenofobia e omofobia.
L'ANPI si fa carico di ricordare la resistenza e i morti che la guerra di liberazione è costata ed operare oggi affinchè non si abbiano più vite spezzate in maniera così barbara e, per onorare queste figure che da persone normali sono dovute diventare eroi, vuole che sia rispettato il dettato dell'articolo 11 della Costituzione con cui si ripudia la guerra in ogni sua forma.
Ricordando il capitano Raffaele Aversa medaglia d'oro al valore militare alla memoria e quanto la sua forza morale ci ha insegnato e può ancora insegnarci l'ANPI auspica che queste commemorazioni ci facciano apprezzare sempre di più la libertà, la democrazia e la pace.
Quindi la salvaguardia della Costituzione è il dovere che l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia ricorda a tutti noi per mantenere sempre vivi i grandi valori che essa promuove e come la loro difesa ci aiuti ad avere un società più umana e più giusta.
Concludo auspicando che il prossimo 25 aprile, festa della liberazione d'Italia dai totalitarismi fascista e nazista, divenga quindi un giorno di grande mobilitazione civile e unitaria, di presa di coscienza di tutti noi per essere uniti nella difesa e nell'affermazione dei principi e dei valori della Costituzione.

Gigliola Merusi

Labico, 11 aprile 2010

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