19 marzo 2010

Processi...


La notizia è presto detta: Alfredo Galli è stato rinviato a giudizio. Il giudice dell’udienza preliminare ha infatti ritenuto che gli elementi acquisiti durante le indagini preliminari fossero idonei a sostenere l’accusa in giudizio. Si è pertanto ritenuta ragionevolmente fondata la tesi del pubblico ministero, il quale contestava al nostro vicesindaco il reato di abuso d’ufficio.
Nella sostanza è ciò che anche noi dell’opposizione stiamo affermando da tempo: non si può confondere l’amministrazione di un ente pubblico con la gestione delle proprie private faccende. L’investitura popolare incontra un limite invalicabile che è quello del rispetto delle leggi. Bisogna ricordare che, nella circostanza su cui adesso si è avviato un procedimento penale, noi avevamo chiesto all’amministrazione una correzione di rotta ed un’ammissione di responsabilità. La risposta è stata quella dell’arroganza e della protervia, al punto da ribaltare le nostre ineccepibili critiche in un’accusa nei nostri confronti, culminata in un famoso volantino (e manifesto) in cui campeggiava a caratteri cubitali la scritta “VERGOGNA”. Ossia chi aveva violato la legge chiedeva di vergognarsi a chi della legge auspicava il rispetto. S’è girato i monno, verrebbe da dire alla labicana.
Non è mai un buon segno quando la contesa politica intraprende la via giudiziaria, una strada che non piace a nessuno ed il cui ricorso non può che essere l’ultima spiaggia, dopo averle provate tutte (come noi abbiamo fatto) per riportare la dialettica politica nel giusto alveo. E speriamo sinceramente che il risultato possa essere esclusivamente un’attribuzione di responsabilità nei confronti di chi ha violato la legge, senza che nessuno possa avere debiti con la giustizia. Soprattutto chi, realmente immune da colpe, si è ritrovato a sedere sul banco degli imputati. Purtroppo a noi non è stata data alcuna scelta e irresponsabilmente la maggioranza si è arroccata su posizioni indifendibili ed è chiaro che, di fronte ad illeciti acclarati, il nostro silenzio avrebbe potuto essere letto come connivenza e noi avevamo detto sin dall’inizio che vogliamo dare una scrollata al “sistema”. L’unico modo indolore perché questo avvenga è una seria presa di coscienza da parte dell’attuale maggioranza, che dovrà ripensare la propria azione amministrativa in una cornice di legalità e trasparenza, possibilmente affrancandosi dai personaggi maggiormente compromessi. Ormai i cittadini cominciano a rendersi conto di quali fossero le dinamiche politiche e si aspettano che qualcosa cambi. Chi da quelle dinamiche ha tratto o spera di trarre vantaggi in futuro sa che adesso non sarà più così facile fare promesse e accordare favori. Il nostro obiettivo è quello di garantire alla pubblica amministrazione alcuni requisiti minimi in termini di correttezza ed imparzialità. Chi si candida a governare dovrà confrontarsi sulla competenza, sulle proposte e sui programmi. Ed è su quello che i cittadini dovranno essere chiamati a scegliere.

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