16 gennaio 2009

E il Sindaco si ritrovò in minoranza...

Neanche il tempo di digerire il panettone e si ricomincia l’attività consiliare. Bisogna ancora terminare l’esame delle osservazioni alla variante al PRG. Ne mancano otto in tutto. Nell’ordine del giorno ne vengono inserite sette.
Dell’ottava avremo modo di parlare a breve. Come al solito la puntualità non è tra le qualità della maggioranza: consiglio convocato alle 8 e 30, inizio dei lavori alle 9 e 30. All’apertura della seduta il consigliere Paris invita il Sindaco al rispetto del regolamento e a rispondere alle interrogazioni presentate (faccio presente che ci sono interrogazioni senza risposta datate 2007). Il sindaco dichiara che cercherà di risolvere la questione nel più breve tempo possibile. Vedremo.
Si passa alle osservazioni. La prima riguarda la zona di Colle Alto, l’unica parte dei cosiddetti “lotti” che non è stata classificata come zona O, di recupero urbanistico.
Qualche maligno pensava che la scelta non derivasse da qualche logica urbanistica, ma che fosse semplicemente una misura punitiva nei confronti di un’area dove la maggioranza registra uno scarso consenso. Interveniamo tutti a spiegare quanto siano irrazionali le prese di posizione dell’amministrazione e Spezzano chiede semplicemente la corretta applicazione della legge. L’assessore Di Stefano si inventa una teoria del tipo che non dobbiamo preoccuparci troppo di fare le cose per bene, tanto ci penserà la Regione a correggere eventuali errori. Giudico superficiale e deresponsabilizzante questa impostazione. In ogni caso la soluzione salomonica è quella di non inserire l’area in zona O, ma di considerarla zona satura o saturabile. Applicando le norme tecniche è praticamente la stessa cosa, ma formalmente l’obiettivo è quello di penalizzare chi abita in quella zona. Nello Tulli definisce la soluzione adottata un aborto giuridico.
L’osservazione successiva, che batte tutti i record di ritiro in commissione, riguarda la variazione della viabilità di piano di una zona del paese. La commissione aveva individuato un tracciato sul quale il Sindaco non era troppo convinto. In consiglio sono arrivate quindi tre proposte, l’ultima delle quali formulata dall’ufficio tecnico nei giorni precedenti. La discussione è lunga e approfondita e si cerca di individuare il tracciato più razionale, che crei meno disagio alle persone e di minore impatto ambientale. Si rende necessaria una sospensione. I gruppi consiliari si riuniscono. Noi, dopo una attenta valutazione ed in considerazione della necessità di realizzare la strada, optiamo per la scelta già formulata in commissione. La maggioranza torna in consiglio completamente spaccata. Il Sindaco non è d’accordo sulla scelta, con lui altri quattro consiglieri. Il Vicesindaco (e quattro consiglieri) la considerano la migliore. Il Sindaco fa una solenne dichiarazione di voto in dissenso dal suo gruppo, provando a disquisire su questioni relative alla tutela dell’ambiente e sulla necessità di salvaguardare il nostro territorio. Avete capito bene. Il pulpito è lo stesso che ha fortemente voluto un’opera in- frastrutturale che distruggerà la zona dei casali, lo stesso che ha pensato bene di mettere una bella zona industriale appiccicata al quartiere di Colle Spina, lo stesso che ha disegnato un piano regolatore che spalmerà di cemento la quasi totalità del territorio labicano. Al voto si registrano 9 favorevoli (4 della minoranza), 4 astenuti e 1 contrario. Nello Tulli esce al momento della votazione.
Si passa poi a due osservazioni dove si applicano criteri opposti a quelli utilizzati per Colle Alto. In questo caso infatti la maggioranza opta per l’accoglimento parziale di una richiesta di inserimento in zona O. In questo caso i terreni sono privi di immobili e non confinano con lotti inseriti in zona O. Però si decide di inserirli. Per poi, all’- osservazione successiva, cambiare di nuovo il criterio: un terreno confinante con la zona e con un immobile sanato non viene inserito nella zona di recupero, come chiedeva l’osservante. Che insegnamento si trae da questo episodio? La prima cosa è che la legge da noi non vale. Labico è zona franca. Non siamo tenuti ad applicare la legge come vorrebbe quell’ingenuo di Spezzano.
Casomai, insegna l’assessore Di Stefano, ci penserà la Regione a correggere eventuali strafalcioni. Però, aggiungo io, magari i tecnici regionali non se ne accorgono e tutto fila liscio. La seconda cosa è che non esiste un criterio di carattere generale che si applica a tutti (la cosiddetta imparzialità della pubblica amministrazione). A seconda delle circostanze si applicano criteri diversi.
E quali potrebbero essere allora le circostanze, se non il nome del proprietario del terreno? Ci sarebbero, nell’ordine del giorno, altre tre osservazioni e le nostre due importanti mozioni sulle borse di studio e sulle associazioni. Il Sindaco ha da fare e vuole chiudere il consiglio. Chiediamo un’inversione dei punti per poter esaminare velocemente le mozioni. Niente da fare. Chiediamo allora di proseguire il consiglio fino all’esaurimento dei punti. Ancora niente da fare. Si mette in votazione la sospensione del consiglio. Noi vorremmo proseguire i lavori e votiamo contro. La seduta viene sciolta. Poi magari qualcuno andrà in giro a dire che non si approvano i provvedimenti “per colpa dell’opposizione”.

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