6 dicembre 2008

Amministrare e comandare

Ormai quello che dovrebbe essere il momento più importante di esercizio della democrazia in ambito locale sta diventando qualcosa di straordinariamente surreale. Per i pochi – troppo pochi – cittadini che decidono di assistervi e di farsi una propria personale opinione su chi e come amministra il paese c’è la possibilità di capire che è in atto un cambiamento di non poco rilievo. La maggioranza che governa Labico sta finalmente cominciando a rendersi conto della differenza tra “comandare” e “amministrare”. Sta iniziando a fare i conti con delle regole che non possono essere interpretate a piacimento.
Tutto ciò ha ovviamente delle conseguenze. Ad esempio abbiamo l’anomalia di approvare a dicembre i verbali delle sedute consiliari di giugno. E questo perché in passato i verbali, come del resto tutti gli adempimenti di carattere giuridico, venivano considerati un inutile quanto fastidioso orpello e quindi ci si limitava a poche righe e probabilmente anche gli interventi erano pochi e contenuti.
Fu molto divertente la risposta del sindaco alla nostra richiesta di registrare le sedute consiliari: non si può, si viola la privacy. Un vero e proprio nonsenso. Adesso, a più di un anno di distanza, è stato dato l’incarico agli uffici di predisporre la registrazione e trascrizione delle sedute consiliari. La mancanza di chiarezza e di organizzazione su alcune questioni porta a perdere molto tempo in consiglio. Si sono perse ad esempio circa due ore per risolvere la questione posta da Spezzano sull’infedele trascrizione delle sue dichiarazioni. Per fortuna sulle sedute di giugno relative alle osservazioni alla variante di PRG avevamo predisposto un tavolo di verifica per evitare discussioni in aula. Con un po’ di buona volontà le cose si riescono a fare, però è necessario avere rispetto del ruolo e delle prerogative della minoranza, che invece, secondo una visione arrogante di qualche amministratore, dovrebbe essere esclusa dalla macchina amministrativa.
Anche la lettura dell’assestamento di bilancio è stata resa difficile da un metodo studiato ad arte per impedire all’opposizione – e ai cittadini – di sapere come e con quali criteri vengano spesi i soldi pubblici. Si mette a disposizione per poche ore la documentazione di bilancio due giorni prima della seduta. E da lì uno dovrebbe farsi un’idea delle politiche di bilancio. Certo molti amministratori non lavorano e non hanno problemi ad andare in orario di ufficio in comune a leggersi le carte. Per chi un lavoro ce l’ha, tutto diventa più difficile ed è evidente che questi sono mezzucci per rendere più gravoso il ruolo del consigliere. Che è un ruolo di controllo.
Nell’interesse di tutti i cittadini. E la necessità del controllo è stata dimostrata dal modo allegro con cui a volte vengono gestite le risorse. Il raggruppamento per macroaree, spesso con denominazioni vaghe e fumose, rende difficile una valutazione accurata della gestione delle risorse. Indubbiamente alla fine “i conti tornano”, nel senso che il bilancio è a saldo zero. Ma ci sono molti elementi di preoccupazione su “come” vengano utilizzate le risorse. Io posso dire di aver rilevato l’anomalia dell’assegnazione di 500 euro per la biblioteca comunale.
Una cifra ridicola, considerando che, nel 2007, alla voce biblioteca compariva un importo di circa 40mila euro per non funzionare. Chiedo un chiarimento. Il Sindaco dice che è solo per dicembre. “Ma dicembre è la prossima settimana”. Ribatto. Il Sindaco a questo punto annuncia solennemente che la biblioteca entrerà in funzione a partire dal 2 dicembre. “Per farle prendere aria?” Replica ironicamente Nello Tulli. Tutti a ridere. Peccato che ci sia poco da ridere visto che oggi, 5 dicembre, sono andato in biblioteca e l’ho trovata chiusa. Sembra che aprirà entro dicembre. Vi terremo informati.
Chiedo ancora una volta spiegazioni su come mai non vengano messi sul sito internet gli avvisi dei bandi. Ad esempio quello delle borse di studio. La cosa è grave sotto due aspetti. Il primo è che questo sembra un metodo per consentire a pochi di essere informati e di poterne beneficiare. La seconda è che non si capisce perché spendere soldi pubblici per un sito che non svolge la sua funzione istituzionale: quella di informare i cittadini. Chiedo anche all’assessore al bilancio quanto costa il sito ai cittadini.
Ovviamente l’assessore si guarda bene dal rispondermi.
A questo punto dovrei parlare del punto relativo alla concessione di una tomba. Non descrivo la vicenda perché è arrivata in redazione una lettera che dà una lettura molto chiara dell’episodio. Spezzano aveva sollevato alcune perplessità sui costi molto favorevoli della concessione.
Io avevo rilevato una preoccupante anomalia sulla gestione privatistica di un bene pubblico. Rilevavo che sul piano giuridico era molto discutibile la procedura seguita. Un consigliere di maggioranza mi dà ragione sostenendo che da tempo svolge una battaglia contro questo tipo di procedure. Anche il Sindaco dice che le mie affermazioni sono fondate. Però… però alla fine mette in votazione. Lui vota a favore. Con lui altri sette consiglieri di maggioranza. Manca un solo voto per ottenere il numero legale. E alla fine ci pensa il consigliere battagliero (di cui poco sopra) a far quadrare i conti …

Nessun commento:

Posta un commento

Alle colonne d'Ercole

Alle colonne d'Ercole
La mia ultima avventura