23 giugno 2007

Nel segno della continuità

Sabato 16 giugno 2007 è iniziato il nuovo corso dell’amministrazione comunale. Come ha tenuto a precisare il sindaco, la neoeletta amministrazione nasce nel segno della continuità. Nel bene e nel male, si potrebbe aggiungere. Soprattutto nel male, si potrebbe evidenziare. Già perché gli elettori hanno deciso di affidare l’incarico di risolvere i numerosi problemi che assediano Labico alla stessa compagine che quei problemi ha non solo creato, ma ha contribuito ad aggravare. Nulla esclude che riescano a combinare qualcosa di buono, ma le premesse non sono certo delle più confortanti. E la prima seduta del consiglio comunale ha indirettamente dimostrato le preoccupazioni di chi scrive. La pur numerosa presenza di cittadini, evidentemente interessati a vivere in modo partecipato la vita politica del paese, non è stata sufficiente a dare vita ad un vero momento di confronto democratico. Il sindaco si è limitato a leggere un intervento decisamente di circostanza, accompagnato dalla reiterata elencazione di tutte quelle opere che da tempo immemore (e quindi mai realizzate) compaiono sui programmi elettorali della maggioranza di governo.
Anche la capogruppo della maggioranza si è limitata a poche parole di circostanza e gli unici che hanno cercato di dare vita ad un dibattito sono stati gli esponenti della minoranza, ai quali però il sindaco non ha ritenuto di dover replicare. Cercheremo di attribuire, per questa volta, le cause all’emotività del “primo giorno di scuola”, ma auspichiamo, per il futuro, che le argomentazioni e i rilievi dell’opposizione vengano presi nella debita considerazione, nel pieno rispetto dei ruoli di ognuno. Non resta che attribuire al “silenzio” susseguente alle nostre proposte il significato di “assenso” alle medesime e quindi non possiamo che aspettarci che, a partire dal prossimo consiglio comunale (che si terrà ancora di sabato, in ossequio alla nostra richiesta) verrà predisposta la registrazione audio della seduta e la sua diffusione con mezzi idonei al fine di consentire ai cittadini che non possono essere presenti in consiglio di essere informati sul dibattito politico-istituzionale e sulle scelte che riguardano la vita del paese. Inoltre ci aspettiamo che vengano costituite le commissioni consiliari, così come previsto dall’articolo 30 dello Statuto comunale. Nel frattempo sono uscite le “graduatorie” per i bambini ammessi (ma non era un diritto?) a frequentare la scuola di infanzia. Sono rimasti esclusi circa 40 bambini. 40 famiglie di Labico dal primo settembre avranno un problema in più. Superfluo ricordare che la responsabilità di tutto questo va attribuita a chi ha pianificato una crescita urbanistica e demografica senza tener conto che la locuzione “crescita demografica” non ha un significato positivamente astratto ma contiene in sé una complessa varietà di elementi di cui un’amministrazione responsabile deve tenere conto. Per dare un’idea si parla, tra l’altro, di persone, automobili, esigenze, problemi, servizi, rifiuti e, non ultimo, bambini. Bambini, con i loro bisogni, con i loro diritti. Come quello all’istruzione (articolo 34 della Costituzione). Bene, ad alcuni bambini questo diritto per il prossimo anno scolastico sarà negato. Alla faccia dei proclami elettorali dell’ex sindaco (“nessun bambino rimarrà fuori dalla scuola”) e delle granitiche certezze dell’attuale sindaco, tuttora convinto, a quanto sembra, che a Labico ci sia finanche un asilo nido comunale. Merita di essere citato uno slogan della maggioranza durante la campagna elettorale: “Solo chi conosce i problemi del paese può pensare di risolverli”.
Ecco, appunto.

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